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Suez: si allungano i tempi per la riapertura

Suez: si allungano i tempi per la riapertura

Come si poteva purtroppo prevedere si allungano i tempi per liberare la  portacontainer Ever Given che sta causando il blocco, in entrambe le direzioni, del Canale di Suez. 

Avevo già scritto un articolo ieri sull’accaduto: CLICCA QUI per leggerlo

Esiste la possibilità che i giorni diventino settimane con una perdita giornaliera che Bloomberg stima in 9,6 miliardi di dollari.

 L’armatore della Ever Given ha spiegato che “si sta cercando di riportare a galla la nave, ma ci troviamo di fronte a difficoltà estreme”.  

Poi ha confermato quella che, per ora, è l’unica buona notizia dell’intera vicenda, e cioè che nessun ferito tra i membri dell’equipaggio e nessuna perdita di carburante sono state rilevate.

Al momento non si hanno ancora notizie di progressi.

Ora si sta cercando di scavare ed eliminare la terra sotto la prua della nave, mentre le operazioni di rimorchio si possono tentare solo in presenza di alta marea, quindi non lungo tutta la giornata.

La gravità della situazione è testimoniata anche dal fatto che è stata chiamata ad intervenire Smit Salvage, l’azienda specializzata in salvataggi marittimi che in passato si è occupata anche dello spostamento della Costa Concordia, dopo il naufragio al largo dell’isola del Giglio nel 2012, e del sottomarino nucleare russo Koursk.

I tecnici di Smit Salvage hanno detto esplicitamente che l’operazione potrebbe richiedere “giorni se non settimane”.

Si sta valutando una serie di ipotesi per decidere come meglio liberare la nave, e si dovranno tenere in considerazione diversi fattori come ad esempio, “guardare quanta acqua e quanto carburante c’e’ all’interno dell’imbarcazione” come dicono appunto i tecnici che sono al lavoro, ammettendo che “sono calcoli complessi”.

L’autorità egiziana che gestisce il Canale ha confermato la sospensione temporanea della navigazione fino a quando la Ever Given non verrà liberata e che le 13 navi entrate nel passaggio settentrionale rimarranno attraccate nelle aree di transito fino a quando le operazioni non saranno completate.

Secondo stime attendibili l’incidente avrebbe messo in attesa circa 185 navi, una cifra che sale a quasi 300 se si contano anche quelle che hanno indicato Suez nel loro itinerario di viaggio.

Per l’Italia il danno sarà gravissimo, basti pensare che il 40% del traffico marittimo del nostro paese passa attraverso il canale di Suez.

Il blocco, oltre le attese per le navi che sono ai varchi del canale provocherà come conseguenza immediata una ulteriore congestione nei porti di tutta Europa.

Insomma non c’è di che essere ottimisti.

Come sempre EMILCARGO terrà aggiornata la clientela e si rende disponibile a qualsiasi scambio di informazioni o confronto su cosa sia più opportuno fare per le singole realtà.

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