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Ritorno alla normalità?
13 Settembre 2022
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Ritorno alla normalità?

Ritorno alla normalità?
Dopo due anni di inarrestabile ascesa, finalmente sembra che i noli marittimi stiano tornando a livelli più accessibili, seppur siamo ancora lontani dalle cifre pre-pandemia.

Lo “Shanghai Containerized Freight Index”, SCFI, ovvero l’indice globalmente più utilizzato per monitorare lo stato del mercato, rimane del 215% più alto rispetto al 2019, ma sta accelerando la discesa settimana dopo settimana. Difficile fare previsioni a lungo termine, ma il 2023 potrebbe essere l’anno del ritorno alla normalità.
Questa situazione tuttavia sta creando qualche difficoltà alle compagnie marittime: molte aziende che avevano stipulato contratti a lungo termine stanno spingendo per rinegoziarli al ribasso. Il CEO di Yang Ming ha ammesso che gli shipper stanno mettendo pressione alla compagnia, e che faranno il possibile per venire incontro ai clienti.

Nel frattempo, il traffico di container sta lievemente aumentando, per la prima volta in 6 mesi, sebbene questa crescita si registri principalmente nei traffici intra-Asia.
La situazione di forte congestione portuale sta gradualmente migliorando; non si vedono più centinaia di navi in attesa nei cosiddetti “colli di bottiglia”, ma l’accorciarsi dei transit time sta creando nuovi problemi: un accumulo di container vuoti che diventeranno sempre più difficili da smaltire. Infatti, per soddisfare l’aumento della domanda del mercato, le compagnie nel corso del 2021 hanno immesso nelle catene logistiche mondiali milioni di nuovi container, creando un’eccedenza di quasi 6 milioni di unità. Con il ritorno alla normalità dei transit time, calerà la necessità di container vuoti, e le eccedenze rimarranno in giacenza nei terminal portuali, creando quindi ritardi nella catena logistica.

In conclusione, benché siamo ancora lontani dal ritorno alla normalità operativa pre-Covid, senza dubbio stiamo iniziando a intravedere segnali incoraggianti di ripresa. Decisivi saranno l’evolversi del conflitto Russo-Ucraino e le politiche dei governi nei confronti di eventuali nuove recrudescenze della pandemia, soprattutto della Cina che ha finora portato avanti una politica di zero-Covid che ha creato notevoli ritardi nella catena logistica. In caso di risoluzione di queste criticità, possiamo senz’altro ipotizzare un ritorno alla normalità nel corso del 2023.

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