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I noli marittimi torneranno a livelli pre-covid?
11 Febbraio 2021

I noli marittimi torneranno a livelli pre-covid?

Torniamo sul grosso problema dell’aumento inatteso e di proporzioni mai viste prima, almeno a memoria di chi scrive, e parliamo di oltre quaranta anni di professione, dei noli marittimi.

Diversi esperti del settore si sono detti convinti che i noli del trasporto marittimo dei containers raggiungeranno il loro massimo dopo il Capodanno cinese (che cadrà venerdì 12 febbraio) ma prevedibilmente resteranno a livelli elevati, almeno per un certo periodo di tempo, perché i vettori continueranno nella pratica di introdurre blank sailing riducendo la stiva disponibile.

Le opinioni sono abbastanza contrastanti: le più ottimistiche sostengono che dopo la festività ci vorranno poi altri “due o tre mesi” perché i noli tornino a livelli vicini a quelli del 2019.

Si può ipotizzare che si assisterà innanzitutto al venire meno delle addizionali richieste per equipment e priority loading, poi a un lento declino delle tariffe.

Più accreditata è l’idea che il ritorno a un livello pari a quello del 2018-2019 sia un’illusione.

Molti operatori sono infatti convinti che il plateau sulle rate di nolo sia già stato raggiunto e che dopo il Capodanno cinese le tariffe prevedibilmente scenderanno e anche piuttosto rapidamente, ma restando comunque su livelli elevati.

Allargando lo sguardo agli anni 2018-2019, precedenti dunque allo scoppio della pandemia, si nota come da allora si sia avuto un lento, ma costante incremento dei noli, che ha preso il via quando i carrier hanno iniziato a sperimentare i blank sailing come strumento per tenere sotto controllo l’offerta di stiva. È stato allora che le alleanze tra compagnie di trasporto container hanno capito che trattenersi dall’immettere capacità di carico nel mercato poteva evitare il calo dei noli.

Per essere maliziosi si potrebbe ipotizzare che gli armatori già allora stessero lavorando alla creazione di una tendenza di lungo periodo strutturale, che aveva come obiettivo raggiungere livelli di noli per loro remunerativi. Pertanto l’amara (quantomeno per i caricatori) conclusione è che i noli container non scenderanno più ai livelli del 2019, ma si assesteranno a quel livello più alto cui i carrier avevano stabilito di dover tendere già negli anni scorsi.

D’altra parte va riconosciuto che la dissennata politica dell’abbassamento dei noli in presenza di quantitativi sempre minori di merci trasportate ha portato al fallimento di numerose compagnie di navigazione, anche prestigiose, e che di conseguenza una più sana gestione da parte degli armatori fosse una urgente necessità. 

Concludiamo osservando che la pandemia non sia stata la causa degli aumenti ma una inattesa, anche se sgradita, occasione per accelerare un processo già in corso.

Starà ora ai caricatori ed agli spedizionieri attivarsi in modo concreto e quanto più possibile unitario e solidale per difendere i propri interessi.

E’ una sfida interessante che ci terrà tutti “sul pezzo” per i prossimi mesi.

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